Diventare camionisti parte 2: 5 ragioni semiserie per abbracciare una filosofia più che un mestiere
Lo abbiamo visto nel precedente articolo, diventare camionisti è una scelta non per tutti, ma che porta con sé indubbi vantaggi. Sono tante le motivazioni che spingono una persona a intraprendere questa carriera, gratificante a livello personale e professionale.
In questo articolo però vogliamo sfatare alcuni miti e svelarti cosa c’è di realmente bello nell’essere un autotrasportatore: diventare camionisti è una filosofia di vita.
Il camionista è il mestiere adatto per chi sogna una vita sempre in viaggio, senza un luogo fisso in cui trascorrere ogni giornata, è l’ideale per chi ama guidare e conoscere nuovi posti e nuove culture. Non è certo un lavoro semplice, come ad alcuni può sembrare, ma può dare grandi soddisfazioni.
Leggende metropolitane sui camionisti
La prima ragione che può spingere a diventare camionisti è la libertà: tra i più grandi luoghi comuni c’è quello che i camionisti sono tutti single. Ebbene, ovviamente non è così. È chiaro, se si ha famiglia è più difficile intraprendere lunghi viaggi e lasciare moglie e figli a casa, senza vederli per parecchio tempo. Ma è anche vero che a volte è uno spasso staccare la spina da pianti e grida, giocattoli e qualcuno che pretende sempre ordine e pulizia in casa.
Secondo motivo per cui diventare camionisti può essere vantaggioso? Non dover curare il proprio aspetto fisico. Lo avete mai visto un autotrasportatore guidare in giacca e cravatta? Macché, vestiti comodi e leggeri, capelli al vento, barba incolta: è questo l’aspetto grezzo del camionista, che piace anche alle donne.
Oggi non è più come una volta, è vero, la nuova generazione di autotrasportatori ha un grado di cultura più alto, rispetta le regole della strada senza fare il padrone e sentirsi il più grande e il più forte, e cura maggiormente abbigliamento e aspetto, ma ci piace continuare a sognare sullo stereotipo del tipo “nudo e crudo”.
Motivo numero 3: la pancia! La dieta è sconosciuta, diventare camionisti significa anche potersi fermare nelle più rudi trattorie – proprio come quelle dei film – e mangiare piatti enormi, alla faccia dell’abbiocco post pranzo. Del resto, si sa: il camionista ha la pancia.
È proprio vero che le serie TV e i film, negli anni, hanno creato attorno alla figura del camionista tante leggende metropolitane, ognuna delle quali ha un fondo di verità, anche se oggi la situazione cambia e si evolve, e ormai abbiamo superato alcuni degli stereotipi appena descritti (ma non tutti!).
Sfatiamo qualche mito
Non è vero che tutti possono diventare camionisti, assolutamente: non è un lavoro adatto a chiunque. Le capacità di guida devono essere di livello ed è importante che al volante di questi mezzi pesanti e di così grosse dimensioni ci siano persone responsabili e affidabili.
Gli autisti non sono sempre soli, come racconta invece la leggenda del rude e grezzo camionista eremita. E se diventare camionisti può in qualche modo spaventare per questo motivo, fidatevi: fare l’autotrasportatore non è un lavoro solitario. Basti pensare che, durante il viaggio, si ha la possibilità di visitare diversi luoghi e conoscere tante persone. Una chicca? Ci sono pure le community online e offline per camionisti, che consentono di condividere la propria esperienza e creare rapporti e nuove relazioni, lavorativi e non.
Donna al volante pericolo costante: quale detto mai più famoso! È ancora molto raro, ma anche le donne possono diventare camionisti modello. E quindi via alla parità di genere, anche se restiamo ancora sbalorditi quando vediamo una donna alla guida di enormi e mastodontici truck su strada.
Sfatiamo infine il mito della dieta: come abbiamo detto infatti, ci piace il camionista con la pancia. E quindi, per coloro che non amano mangiare sano, diventare camionisti è la scelta perfetta. Essendo sempre in viaggio non è per nulla facile mantenere un’alimentazione corretta. Ma attenzione: c’è chi, nonostante la professione dell’autotrasportatore, riesce pure a mangiarsi insalatine e petti di pollo, barrette proteiche a merenda, e niente vino e birra. Voi l’avete mai visto un camionista così? Noi no, ma siamo sicuri che esiste, da qualche parte nel mondo.